giovedì 26 marzo 2015

Storia di un videogiocatore alieno (Ovvero: risposta alla Shiki e non solo MMORPG)

È stato parecchio impattante, il mio ritorno su WP: grafica nuova, followers nuovi (e non ho più scritto niente dall’ultima volta, figurati!)… ma, del resto, mica avevo detto che chiudevo il blog, no? E quindi, rieccomi a rompere nuovamente le palle, qua su “Dubbi”. Più che altro, lecitamente, vi starete chiedendo “hai finito con i tuoi impegni?” o “ora tornerai in maniera stabile, a gestire il blog?”. La mia risposta, con il sorriso sulla bocca, è un bellissimo “ahahah, NO.”

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Va bene, come risposta?


E solo che, avendo l’app per smartphone/facebook/lavoro principalmente con un pc connesso alla rete, mi ritrovo a leggere i post (ma raramente).E, uno schifosamente e dannatamente e prepotentemente nerd (like me), come non poteva non essere incuriosito da un post di nome “MMORPG”? Leggendo la sua vita video ludica, beh… mi sono tornati alla mente tanti ricordi, collegati alla mia, di esistenza da videogiocatore. Quindi, ringrazio/maledico la Shiki, per avermi dato la malsana idea di scrivere un post, dopo tanto tempo.

Allora… sicuramente, la mia vita video ludica, inizia con “Metin 2”, quando avevo quindici anni. Ero un ragazzo abbastanza restio, con il regno del web; cioè, se ne sentivano un sacco, dalla rete (relativamente parlando, dato che la tecnologia del 2004 era la preistoria, rispetto a quella odierna): “attento ai siti dove clicki, che ti rubano i soldi”, “attento agli sconosciuti”. Insomma, ero così imbecille da ignorare, ancora, l’esistenza del porno digitale! Tornando al discorso, un mio amico mi fa “guarda, ho trovato ‘sto gioco online che sembra figo! Ti va di giocare insieme a me?”. Non vi dico quanto c’ho messo ad autoconvincermi, prima d’installarlo (erano i tempi, anche, in cui installai per la prima volta MSN, visto che tutti, in classe, lo usavano).

metin2


Era una sorta di fantasy, ambientato in periodo giappo-medievale. Venendo da una concezione “offline”, del sistema video ludico, mi ritrovai ad essere come un bambino che viene portato ad un Toy Center! Anche uccidere un pollo indifeso era un “WOW! Che figata galattica!”. Ma, ammettendolo, eravamo così scarsi che avevamo difficoltà anche a superare il tutorial. Quanto durò? Due mesi? Forse… il gruppo di “videogiocatori” si ampliò ed uno. E, quest’ultimo, disse (senza sapere che avrebbe condannato TUTTI a MORTE): “quelli del ‘centro del fumetto 2’ (noto negozio di fumetti, a Livorno [N.d.UA] giocano ad un altro gioco online. Ora sento, dato che è molto più bello di questo”. E fu così che, dopo una settimana, incominciai a giocare a “Lineage 2” (Tutti ‘sti 2… ma le versioni 1 [Metin 1, Lineage 1] dove c***o stanno!?)

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Ai quei tempi, era un gioco a pagamento e, più di altri, mi spaventava giocare a pagamento (conoscevo gia “World of Warcraft” e reputavo pazzi, coloro che ci giocavano; gente che spendeva 10 euro AL MESE per giocare, oltre a doversi comprare il gioco stesso…! È follia!). Fu così che conobbi l’esistenza dei server “privati”: gente comune (ma non tanto, dato che i server costavano) che, in maniera legale o meno, otteneva i dati del gioco stesso e li ricopiava sulla macchina. Insomma: ricreavano il gioco ma permettevano di giocarci su macchine che non richiedevano un pagamento. Eravamo una decina, di livornesi. E, tutti quanti, c’eravamo uniti ad una gilda che già giocava da tempo. Questo mi fece conoscere l’ebbrezza del gioco online con tanti amici insieme; mi piaceva. Il tempo passava senza accorgermene e, mentre tutti a poco a poco mollavano, io continua a stare con quella gilda, legando parecchio con loro (e no, avevo ancora una vita sociale). Abbiamo cambiato molti server privati, in quei quattro anni, ma erano sempre server di Lineage 2. Poi successero tante cose: la gilda si svuotò, dissapori, litigi. Bastò un mese a distruggere quello creato in quattro e (per altri) più anni.

La mia vita di giocatore ebbe uno stop, quindi. Questo, oltre a mettermi un certo strato di malinconia (la bruciatura dell’allontanamento faceva ancora male), mi permise di incentrarmi, in maniera maggiore, sullo studio. Studio che, in aggiunta, si semplificò ulteriormente, dato il passaggio al corso serale (si, andavo a scuola di sera). Questo tempo, quindi, veniva utilizzato per ampliarle conoscenze sulle cose di scola, oltre il livello didattico. E fu qui che, comunque, mi sbloccai dal periodo senza “giochi”. Stavamo studiano, per Antologia e letteratura italia, Luigi Pirandello. Avevamo finito di leggere il primo capitolo di “Uno, nessuno e centomila” e, quindi, ci apprestammo a leggere un approfondimento. E, queste pagine, accumunavano il significato del libro ad una sorta di videogioco… Second Life. “Una sorta di”, perché non è un vero e proprio videogame; è più una chat virtuale dove, invece di avere una immaginino, come avatar, potevi crearti un tuo alterego (completo).

second_life


Ma, di SL, ne ho parlato fin troppo (qui, ricordate?). Anche qui, però, ho conosciuto persone e, con loro, continuo a sentirmi. Anche qua, per ora, siamo a quattro anni. Certe volte, però, ci annoiavamo: così facendo, semplicemente, s’iniziava a cercare un possibile MMORPG. E, finalmente, trovammo TERA.

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Era, anche per me, un gioco “WOW”, nettamente superione a tutti quelli a cui avevo giocato! E, il fatto che fosse un “free to play”, lo rendeva ancor più, come dire…”WOW”! Non dimenticherò mai il mio personaggio principale: tappolo. Era un gran bel pezzo di peluches, sapete? XD Ma stessa fine di “Lineage 2”, anche se ci sono voluti quattro mesi, invece di quattro anni. In aggiunta a questo, ovviamente, c’è una fattore che ho sempre odiato. Non mi sono mai piaciuti i PlayerVsPlayer (PVP), soprattutto quelli non cercati. Tera era un PlayerVsEnvironment (PVE). È cosa posso fare, quindi, per rendere un gioco innovativo? Mettere nuove mappe? Implementare nuovo equipaggiamento? NO! Mettiamo che, i vari giocatori, possono uccidersi amorevolmente a vicenda, senza bisogno di motivo (il motivo c’era, ovviamente… ma cambiare, di netto, il tipo di gioco è stato, per me, molto frustrante). E quindi, per disperazione, lascio gioco e voglia di MMORPG. Ogni tanto andavo comunque su SL (ormai era una sorta di ritrovo), ma per il piacere video ludico, mi ero buttato sull’universo delle console. Tra dischi prestati e saldi estivi, ho giocato i titoli più belli in circolazione (a detta di critica ed amici) per circa un anno. Si, in quel periodo giochicchiavo anche a “League Of Legends”… ma lo mollai: per me era un gioco, per i miei amici un’ossessione. Volevo giocare con i miei tempi ed i miei modi, che erano incompatibili con i loro. Quindi smisi. Tutti loro, ammettendo che avevo ragione, disinstallarono un mesetto dopo, circa.

Ma, come tutti gli appassionati sanno, ci sono poche perle, tra i titoli odierni. I giochi finiscono e, anche se invitanti, dopo la 200sima ora di gioco, ti annoia. Non dico che ero in astinenza da gioco (anzi, questo periodo di vuoto video ludico, mi ha permesso di darmi, con molta gioia, alla lettura), ma… provavo malinconia. Tristezza nel constatare che, di titoli buoni, ve ne erano molto pochi o, comunque, gia giocati o non a portata di portafogli. Mi sono dato, quindi, allo scaricamento estremo di MMORPG e, se combinato con Steam, potrebbe rivelarsi un qualcosa di deleterio.

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Prima del periodo Steam, però, mi ero impuntato sulla ricerca del “casual game” per smartphone DEFINITIVO. Non c’è da dire che, la ricerca, si è rivelata inutile (solo ora ho trovato qualcosa… ma quella è un’altra storia). Per fortuna, tornando a Steam [per far capire, “Steam è una piattaforma sviluppata da Valve che si occupa di distribuzione digitale, di gestione dei diritti digitali, del gioco multiplayer e della comunicazione.Viene usata per gestire e distribuire una vasta gamma di giochi (alcuni esclusivi) e il loro relativo supporto. Tutte queste operazione sono effettuate via internet.” Wikipedia.], avevo anche poco tempo dato che seguivo (e seguo) un corso di formazione che m’impegna gran parte della giornata. Ma, un giorno di tremenda malinconia video ludica, ho aperto la famosa piattaforma e, ad uno ad uno, ho scaricao dei giochi che, in livelli di tempistica, sono durati quanto la vita di un gatto nero che gioca sull’Aurelia/Tangenziale/Autostrada, all’ora di punta. Ho scaricato “Wakfu”, “Marvel Heroes” (carino, per carità, ma non per i lupi solitari) ed un altro che non ricordo. Poi, parlando tra compagni di corso, è saltato fuori che, una ragazza, giocava ad “Aion”.

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Non mi era nuovo, come nome. In realtà, giocai alla closed beta. Ai tempi di “Lineage 2”, uno del clan, aveva comprato, in preordine, il nuovo gioco della NCSoft; la critica, lo osannava come “il possibile nuovo rivale di War Of Wordcraft”. E, effettivamente, era molto bello. Poi la beta finì, il gioco andò in commercio ed io non avevo voglia di pagare al mese. Ed ora, prepotentemente, torna a bussare alla porta del NERD, che è in me, a proporre di essere installato.

Sapevo (e so) che Aion è un gioco incentrato sul PVP stile WOW ma, quando lo sai, ti metti l’anima in pace. E, comunque, sono cose per i livelli alti: ad inizio gioco non esiste (quasi) il PVP. Faccio il lupo solitario e, a differenza di altri giochi, non mi pesa e non mi annoia. Magari, un giorno, avrò compagnia e/o la cercherò… ma, al momento, rispondo “no, grazie”.

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Ultimo ma non d’importanza, è questo gioco di cui ho sempre sentito parlare e che mai ho sviscerato. Ricordate, come ho detto prima, che cercavo un “casual game” per smartphone. Sono riuscito a trovarlo, ma per pc. “Hearthstone – Heroes of Warcraft”, com’è intuibile dal nome, è della stessa casa produttrice di WOW, la “Blizzard”. Quest’ultima, dopo il prepotente successo di LOL (che gli è costato miglioni di disiscrizioni), ha cercato di darsi al FreeToPlay e, con Heartstone, sembra esserci riuscita. Questo, è un Trading Card Game Online (TCGO), molto semplice ed intuitivo. Le partite sono molto veloci, anche contro le altre persone. Del resto, poi, mi sono sempre piaciute le carte, essendo stato giocatore di “Pokèmon TCG” e di “Magic l’Adunanza”. Infine, come dimensioni di file, non è affatto grande o di difficile downloading. “Perché non provarlo”, insomma.

E siamo, quindi, ad oggi, con me che parlo della mia vita video ludica come un vecchio col bastone o come Papà Castoto.

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Vi ho raccontato la storia, soddisfatti?


Non mi sono soffermato sulle schede tecniche o le prestazioni di queste opere; non è di mia competenza, non ne avevo voglia, non ne avevo tempo e, soprattutto, non è colpa mia se non avete voglia di andare a cercare su internet :P Questo era solo un post, scritto un poco per nostalgia, un poco per voglia ed un poco per rispondere alla Shiki. Come sempre, per domande e/o chiarimenti e/o offese e/o voglia di chiacchierare, commentate qua sotto :)

Alla prossima (ovvero quando ne riavrò voglia). Ciao :)