martedì 22 luglio 2014

Post a caSSo #6: Dark Souls - Sif, il grande lupo grigio

No starò a parlarvi di Dark Souls nel dettaglio: il web è pieno d'articoli, a riguardo. Mi limiterò a dire, solamente, che è uno dei migliori prodotti videoludici, in quanto a trama, presenti sul mercato.

Non è per niente un 'casual game' (il casual game è quello che prendi, dopo una giornata passata a fare i cavoli tuoi, e lo metti a fare una partita che, nel giro di 20 minuti, finirà. Il casual gamer è, per me, quello che entrava in sala giochi e metteva un gettone in un cabinato e, una volta letto il 'GAME OVER', andava via). Dark Souls è, dall'inizio alla fine, un qualcosa di coinvolgente. E ti cattura così tanto che (premettendo che si segua la trama), ti fa sentire stronzo, molte volte, per aver compiuto una determinata azione o, peggio, ammazzato un certo nemico.

E ne ho, di questi aneddoti, soprattutto su due avversari. La prima, molto conosciuta, sul web, per le sue tett... 'livello di design raffinato', Queelag, la strega del caos. L'altro, invece, è Sif, il grande lupo grigio.

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Ok, aggiungiamo anche Artorias dell'abisso, che è molto collegato alla storia di Sif.

SPOILER PIù AVANTI! Non leggete se, povere anime pie, siete intenzionati a comprarvi il gioco.

Artorias, che era uno dei quattro cavalieri di Lord Gwyn, insieme a Ornstein, Gough e Ciaran. (andate su un qualsiasi motore di ricerca e cercateli, se interessati). Artorias, il primo dei quattro, ad essere morto, era rinomato, oltre ad essere un uomo di Gwyn, per essere stato il primo essere umano ad aver attraversato, indenne, l'abisso. l'abisso è, come può far intendere il nome, il luogo dove nasce l'oscurità. Il fatto che lui, miracolosamente, fosse riuscito a camminarvi attraverso, l'ha scaraventato nella leggenda.

Durante l'avventura, saremo costretti, a nostra volta, ad entrare nell'abisso e, sotto consiglio, ci viene detto che forse, nel luogo di riposo di questo cavaliere, potremmo trovare il modo per, anche noi, attraversare indenni quel luogo nefasto.

Arrivati alla tomba, però, verremo attaccati da un lupo grigio gigante, di nome Sif. Questo quadrupede era a difesa della tomba del cavaliere e, vedendoci entrare, si arma di una spada (probabilmente quella del cavaliere) e ci attaccherà. Per quanto, lo scontro, possa rivelarsi facile, non si potrà fare a meno che, nel ridurlo in fin di vita, lui continuerà ad attacarci, anche zoppicando. Lui non vuole che, in qualsiasi modo, la tomba venga profanata ed è pronto a difenderla, a qualsiasi costo. La sua, quindi, può essere vista come cieca fedeltà al padrone. (e gia, qui, ci si sente stronzi).

Andando avanti con la storia, sarà possibile arrivare ad una sorta 'passaggio' che ti 'porterà' in un posto familiare ma con un nome diverso: Oolacile. Qua, si verrà a conoscienza che, la principessa del regno, Dusk di Oolacile, è stata nuovamente rapita (noi l'abbiamo salvata, la prima volta, nel mondo conosciuto), da un uomo che abita nell'abisso. Decidendo di offire la nostra arma, partiamo al salvataggio. Però, nel procedere, attraversiamo posti a noi ben conosciuti... infatti, Oolacile, è il regno precedente al nostro; siamo, quindi, nel passato. Ed incontreremo, nella ricerca della via per l'abisso, il famoso Artorias, consumeto dall'oscurità. Ci attaccherà in maniera molto violenta, dato che è privo di sesso, oramai. Ma, se molto attenti, potremo notare una cosa: Artorias è armato solamente di una spada ad una mano. Non ha, anche se potrebbe, uno scudo. Riusciremo, comunque, a sconfiggerlo. Se torniamo, dopo un pò, nella stanza dove lo avremo battuto, incontreremo una donna, che ha rozzamente preparato una tomba. Si rivela, a noi, come Ciaran e, con molta gentilezza, ci chiede sesiamo disposti a cederle l'anima di quel suo 'amico', morto con onore. Saremo noi a decidere se onorarla di quel dono o meno. Se rifiuteremo, comprenderà la nostra scelta e rimarrà un altro poco, a pregare il suo compagno. Nel caso, invece, dovessimo cedere l'anima (nera come la pece, perchè corotta dall'abisso), ci farà dono delle sue lame e ricordate una cosa: l'arma, per un guerriero, è una parte del proprio essere; se ve ne fa dono (soprattutto di due armi) vuol dire che vi è veramente riconoscente. Poi, come nel primo caso, sparirà poco dopo.

Poco dopo, riusciremo ad entrare nell'abisso. Un posto ancora giovane e diverso, da come l'abbiamo visto noi. Non un luogo opprimente. Cammineremo e, dopo un po, incontreremo un gatto, gia visto mentre ci dirigevamo alla tomba di Artorias, Ci guiderà ad una barriera magica. Non riusciamo a vedere chi c'è dentro, dato che è circondata da strane entità. Elimineremo tutti i nemici e, finalmente, potremo vedere chi c'è dentro.

Sif, molto sofferente. Avvicinandosi a lui, potremo toccarlo e liberarlo. Lui, ululando in segno di ringraziamento, scomparirà, lasciandoci un oggetto: lo scudo di Artorias. Probabilmente il cavaliere, in un ultimo momento di sanità, gli aveva dato la sua difesa e, ormai al limite, era fuggito, per evitare di fargli male. E, nello scontro con il rapitore di Dusk, se lo avremo salvato, sarà possibile chiedere l'aiuto dello stesso Sif, armato della spada del suo defunto padrone. (e ci sentiamo dei pezzi di merda, dato che siamo stati noi, ad uccidere il suo padrone)

Ora, però, alla luce di questo racconto, viene da chiedersi una cosa: Dark Souls è un gioco non lineare, che permette di fare le cose come vogliamo, secondo quello che vogliamo fare.

Se noi decidessimo, quindi, di affrontare il passato, prima di profanare la tomba di Artorias. Lordran (il nuovo nome di Oolacile) è un regno dove il tempo è distorto (infatti siamo andati indietro nel tempo e, per questo, Sif non ci conosceva, dato che non avevamo cambiato gl'eventi).

Nel caso, quindi, salvassimo prima Sif, ci ritroveremmo, poi, a dover camminare nell'abisso, nel presente. E, come detto prima, l'abisso s'è fortificato, in 300 anni, se prima era fattibile attraversarlo, ora era impossibile. Quindi, sarebbe servito l'oggetto che permise ad Artorias, di sopravvivere. Dovremo andare, quindi, alla tomba del cavaliere e, come prima, incontreremo Sif. Ci assalirà, buttandoci a terra, pronto ad azzannarci. Ma si fermerà, annusandoci. Noi tenderemo la mano, accarezzandolo. Sif, dopo 300 anni di solitudine, sarà contento, di ritrovare il suo amico e salvatore ma, capendo il vostro obbiettivo (e voi siete obbligati a prendere quell'oggetto), si allontanerà da voi, triste come un cane bastonato. Vi permetterà di rialzarvi e, lui, prenderà la lama del suo padrone. Ma non vi attaccherà subito, come l'altra volta: aspetterà che vi siate preparati al combattimento.

Non vi sentite stronzi, adesso?

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4 commenti:

  1. aspetta il 7, allora :) lo sto scrivendo ora :)

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  2. […] fatto molti post, su Dark Souls e sul come riesce a raccontare una storia bellissima (qui e qui). È un gioco, almeno il primo, che non ti stanchi mai di giocare. È un gioco dove ti […]

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  3. […] Se potessi essere un animale, mi piacerebbe essere un lupo. Mi sento in simbiosi con loro, quando ne vedo le immagini. (SIIIIIIIIF! *piange* [qui]) […]

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