martedì 21 ottobre 2014

Lettera al nulla (o per chi la vuole accettare)

Ciao a tutti :)

Prima di tutto, Caffè espresso per Chiara! Ebbene si: altro caffè letterario! E tranquilla, Pantufl, non te lo rubo, questa volta! :P Io, invece, prendo un caffè amaro. Si, amaro… come il gusto di questo post. Purtroppo (per voi), non sono solamente un povero ciarlatano, che grida per far ridere la gente. Ci sa far ridere, di solito, sa far piangere e parlare seriamente. Potevo fare satira, lo ammetto… ma è un argomento che sento troppo. E, sinceramente, non mi riesce ridere, su questa cosa. Mi limiterò, quindi, a scrivere una lettera, a chiunque vorrà leggerla. Voglio, però, lasciarvi con una piccola definizione, presa da http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/N/nome.shtml
“NOME: Parola che designa esseri viventi, oggetti, fatti, concetti, sentimenti ecc. SIN denominazione, appellativo: dare, mettere il n. a qlco. || n. commerciale, designazione ufficiale di un prodotto o di una ditta | n. brevettato, depositato, marchio registrato di un prodotto | chiamare le cose con il loro n., parlare senza reticenze, con esattezza • loc. prep. a n. di, per conto di, da parte di | in n. di, in rappresentanza di, usata come formula solenne soprattutto nel l. giur.: in n. della legge vi dichiaro in arresto; estens., con il pretesto di: in n. dell'ordine si sono compiuti molti soprusi”

Caro lettore, cara lettrice.

Si parla di scrittori e di quanto sia difficile diventarlo. “Scrittori”; devo già chiedervi perdono. Scrittori, presunti tali e coloro che non riescono ad esserlo. Esatto, esiste gente che non riesce a diventarlo! Sembra incredibile, vero? Così tante possibilità, per emergere, e si parla ancora di chi “non riesce”… così ridicolo che si può intuire, la loro paura: l’essere fregati. Truffati da chi si vuole approfittare dei sogni altrui. Raggirati da gente egoista, che potrebbe aver tagliato, di netto, un ramo dell’antologia moderna. Datemi dello stupido, se volete, ma quanti sono in questo stato? No, non consideratemi, per favore; non scrivo come autore emergente… scrivo come umile persona, in cerca di risposte. Scrivo come l’alieno che dico di essere, per capire la vostra mentalità umana. “Vostra”; perdonatemi… volevo dire degli editori. Persone che si nascondono nel nulla e che, secondo me, hanno paura di “provare” qualcosa o qualcuno, di nuovo.

Nuovo: una parola che spaventa, soprattutto in un mondo che, a causa dello schifo presente sul mercato, cerca nuovamente vecchie glorie. Cosa si tende a fare, quindi. Nuove edizioni! Copertine accattivanti! Contenuti extra! Edizioni limitate (che ti costano 20 euro in più solo per avere, se ti va bene, il portachiavi griffato)! Va bene, potreste avere ragione, lo ammetto; sono il primo, a criticarmi. Ma… poi? Incomincerete a ristampare il solito classico fino all’inverosimile od aspetterete la morte dell’autore, per mettere i suoi lavori in commercio? Ma, come critico gli editori, bacchetto anche i lettori. Si, anche voi… perché voi avete il potere, una forza incredibile! Si chiama “internet”. Si chiamano “recensioni”. Si chiama “passaparola”. Se conoscete dei titoli di “nicchia”, consigliateli! Non abbiate paura a dire “è di quella casa editrice”, anche se sapete che è piccola e, magari, sconosciuta. Siete voi, lettori, a rendere grande un editore e, soprattutto, un autore! Siete voi, a dargli un NOME! Ho usato la parolina magica… ma vi spiegherò poi, tranquilli.

Parlando della frase sopra, usando una notizia trita e ritrita ma che può farvi capire il vostro potere. “Cinquanta Sfumature di Grigio”. In una settimana sola, ha venduto 3 milioni di copie… anche grazie al passaparola delle donne (Facebook, luoghi di ritrovo, forum, blog). No, non pensate “Ohibò” oppure “Che bello, Cristiano Grigio! <3 “… pensate a quanto è potente, il lettore… provate a contare con le dita, quella cifra: vi stancherete, lo so… ma, ogni dito alzato, potrebbe essere un lettore/lettrice che ha consigliato l’opera.

“Ma Marco! Quella che ha scritto era famosa! Era una giornalista! L’è stato facile, farsi pubblicità! Quella donna aveva già un NOME! (siamo a 2)” Si, lo ammetto: era, nel suo piccolo, famosa. Ma, che rimanga tra noi, lo volete un nome di una che è diventata grande col passaparola, senza essere famosa? Licia Troisi (mi scuso se uso sempre i soliti soggetti, per le mie riflessioni… ma conoscendo poco, posso limitarmi solo a questo). Licia è diventata famosa grazie al passaparola del forum dove scriveva, per svago privato. Nel caso dovessi sbagliarmi, sono pronto a fare le mie smentite… ma non mi sembra che abbia qualche raccomandazione, la cara Licia. Lei è da ammirare: si è fatta valere, sudando le sette camicie, ottenendo l’agoniato premio: il NOME! (siamo a 3) Si, il NOME! (4) Puoi anche pubblicare migliaia di libri ma, se non sei famoso, chi ti s’incula? (scusate ma la volgarità ci stava).

Dove voglio arrivare? Semplice! Non è il “cosa scrivi”, a renderti interessante… è il NOME (5), a renderti accattivante! Ora, non ho mai letto Fabio Volo, Faletti, Vespa, Follet, King… possono essere anche bravi, per l’amor del cielo, ma quanti comprano solo perché “l’ha scritto lui?”. Solo che, esiste gente che, pur avendo un nome, riesce a scrivere e gente che scrive solo per vendere, sfruttando il suo NOME (6) e non il suo talento (alle volte assente o, per essere cattivi, morto od inesistente).

E quindi? Come fa, un essere senza NOME (7), a pubblicare e realizzare il sogno della sua vita? Le cose sono tre: Lottare, come Licia, Vendere l’anima al diavolo o diventare ghost writer (anche se non trovo differenza tra la seconda e la terza). Evito di approfondire l’argomento: ne parlerei troppo, troppo male, con troppa rabbia, con troppo schifo e troppa tristezza. Dico solo che, mi riferisco a voi, scrittori fantasma, se uno ha un NOME (8), è probabile che l’abbia ottenuto grazie a voi, che avete deciso di abbandonare la paternità di una vostra opera. Magari siete molto più bravi, del tizio famoso… ma avete avuto paura, paura di rimanere nella nicchia… di non emergere… Vi capisco. Ma non posso sopportare che qualcuno debba farsi un NOME (9) semplicemente calpestandovi. Voi valete, cazzo! E, probabilmente, senza di voi, il mercato letterario tornerebbe limpido e pieno di opportunità, senza la monopolizzazione di persone che si sono “fatte” alle spalle di altri. Ma, come prima, un colpo al cerchio ed una alla botte: mi rivolgo a voi, gente che vi avvalete di ghost writers (internet è pieno). Se avete aperto un sito, scritto un libro, qualsiasi cosa che era, per voi, un sogno… perché, prima, davate anima e corpo, per il vostro sogno, ed ora no? Perché dovete fingere di scrivere cose non vostre? DOVE CAZZO STA, LA VOSTRA VOGLIA DI COLTIVARE IL SOGNO!? AVETE COSì DA FARE CHE DOVETE SERVIRVI DI ALTRI, PUR DI TENERE IN PIEDI IL “TEATRINO”!? SIETE TROPPO ORGOGLIOSI, TANTO DA NON RIUSCIRE A DIRE “NON HO Più VOGLIA” O “HO PERSO LA PASSIONE” O, PEGGIO, “NON TROVO Più L’ISPIRAZIONE”!? NON SIETE DIVINITà! SIETE UOMINI! LASCIATE SPAZIO A CHI, DI SOGNI, NE HA ANCORA O, MEGLIO, CHI HA COMINCIATO AD AVERNE!

Non capirò mai questo attaccamento al NOME (10) e nemmeno voglio farlo. Dico solo… date spazio anche a chi ha voglia di emergere… date spazio ai giovani.

Chiudo questa lettera, scusandomi nell’essermi dilungato. No so chi leggerà questa lettera… ma, la rete, è come un grande mare: ho messo questo testo in una bottiglia e, adesso, la lascio andare, al largo. A voi, onde, la fatica di tramandare quelle parole.

Un alieno sognatore

5 commenti:

  1. Lettera bellissima alieno!
    Amaramente vera....

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  2. Ti avevo avvisata, ricordi? Certe cose mi sono difficili, da perdonare

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  3. Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo

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  4. si, ok... ma dipende come è riuscita ad ottenerlo, quel profumo; se in maniera giusta o sbagliata :)

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  5. […] Questa volta l’ironia ha lasciato spazio ad una polemica a tratti disillusa ed amara. Qui il link all’articolo con il quale ha contribuito attivamente a questa discussione […]

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